martedì 22 maggio 2018

ponente ligure con Winterkayak

Passando la punta di Bergeggi verso Noli

Una splendida due giorni organizzata dall'associazione Winterkayak e condivisa da Sottocosta nelle acque liguri ci ha attirato lo scorso finesettimana a Bergeggi.

Winterkayak è una giovane ASD con base ai bagni Stella Maris di Bergeggi (SV) che si pone come obiettivo quello di diffondere la cultura del kayak da mare presentandola come attività adatta a tutti non solo ai super-tecnici ma comunque fornisce a chi si avvicina ai suoi corsi entry-level ed alle sue escursioni guidate in sit-on-top delle basi solide riguardo sicurezza ed attrezzatura per cercare di togliere dal mare quegli "pseudo-canoisti improvvisati" che troppo spesso si vedono in giro allo sbaraglio senza conoscenze, competenze ed attrezzature adeguate per affrontare in sicurezza e serenità un'uscita in kayak: una visione ed una mission a mio avviso quanto mai azzeccata.

Oltretutto il nome dell'associazione richiama la volontà di diffondere l'uso del kayak anche in inverno, quando molti ripongono l'attrezzatura in garage; anche su questo punto della filosofia di Winterkayak mi trovo assolutamente d'accordo...

Il venerdì sera siamo andati in pizzeria per cenare con chi era già arrivato e per conoscere meglio Angelo e Costantino, gli ideatori di questa scuola coi quali abbiamo piacevolmente discusso a lungo. Ci hanno spiegato bene i principi su cui si basa la loro organizzazione e cosa voglia dire andare a proporre il kayak da mare ai turisti che vengono a trascorrere le vacanze da queste parti. Nonostante siano due canoisti di lunga data ed abbiano la fortuna di essere in kayak praticamente tutti i giorni conservano ancora la passione e l'entusiasmo di chi per la prima volta entra in un pozzetto e comincia ad esplorare il mare.



briefing con caffè e focaccia
La mattina seguente ci siamo ritrovati tutti ai bagni Stella Maris dove, dopo esserci preparati ed aver assistito al briefing, ci siamo imbarcati per percorrere l'itinerario Bergeggi-Varigotti e ritorno. Punti di interesse sarebbero state le scogliere, grotte e falesie di Punta Noli e Punta Crena.


Il meteo è stato perfetto: un leggerissimo vento che non disturbava minimamente la navigazione ma ci ha aiutato parecchio a non soffrire il caldo; mare piatto piatto... ma talmente piatto che Gloria non è riuscita a trovare scuse per non imbarcarsi.


La navigazione è stata tranquillissima; Costantino ed Angelo ci hanno fatto da cicerone spiegandoci aspetti storici e naturalistici del territorio così che anche i taglioni al largo delle spiagge attrezzate non hanno annoiato troppo.
L'andatura è stata veramente moderata a riprova che l'idea che mi ero fatto durante il WISKIE è corretta: la pretesa di spararsi uscite di 30km tutti di un colpo a velocità di crociera è abitudine esclusiva dei kayaker da lago. Qui ci si prende continue pause per entrare in una grotta, guardare una torre sulla costa o ammirare le mille sfumature di azzurro che prende il mare nelle piccole insenature tra le alte scogliere che si buttano a picco nel mare. Unico sbarco, per il pranzo al sacco, a Varigotti.

Lungimirante, viste le previsioni meteo per il giorno successivo, è stata l'idea presa sulla strada del ritorno di deviare dall'itinerario previsto per circumnavigare l'isola di Bergeggi anche se sarebbe stato parte del programma di domenica.


le boe dell'Area Marina Protetta tipo A
Girando attorno all'isolotto si può stare sottocosta circa per metà del perimetro - verso costa - mentre il lato che da verso il mare aperto è Area Marina Protetta di tipo A quindi l'accesso è severamente proibito anche in canoa. Questo lato lo  abbiamo percorso esternamente rispetto alle boe gialle che delimitano l'area a protezione integrale a circa 100-150m dalla costa.


Anche con questa deviazione comunque siamo riusciti a non sforare le distanze previste per questa tappa che erano 11nm -20 km- percorse in circa 4h e 20' di navigazione.


 in fila indiana nei cunicoli tra gli scogli








In acqua eravamo in 13; ad eccezione dei 3 canoisti locali tutti lombardi (quasi tutti brianzoli).

Rientrati giusto il tempo di una doccia e via di nuovo a in spiaggia per un aperitivo in terrazza tirando l'ora di sedersi al tavolo per un'ottima cena di pesce, il tutto sempre a Stella Maris.

La notte, come previsto, è arrivato il forte vento che ha di fatto impedito di imbarcarci per la tappa di domenica. Da programma l'uscita si doveva sviluppare nella stessa direzione del giorno precedente ma leggermente accorciata (circa 8nm) soffermandoci più attentamente su tutta l'area marina protetta col promontorio di Bergeggi - e relativa grotta -, giro dell'isola e sbarco a Noli per una visita guidata alla torre.

Ci siamo comunque portati a Noli in auto per una passeggiata e visitando con la guida sia l'antico borgo sul mare sia il Castello di Monte Ursino e relative mura. Come quando siamo stati costretti dal vento a stare a terra durante il WISKIE abbiamo optato per coprire a piedi una piccola parte del percorso previsto in kayak riuscendo anche ad apprezzare da terra come il vento si comporta su questo tratto di costa osservando le raffiche a Bergeggi, la calma piatta a ridosso di Spotorno e le forti raffiche nei pressi di capo Noli (e qui Angelo e Costantino, grandi conoscitori di questo tratto di costa sono stati più precisi di un portolano).

Special guest di fine raduno Wisky: il gabbiano da guardia del foodtruck di Stefania, di fatto anche lei parte dello staff ha curato la logistica dell'evento anche se non ha potuto abbandonare il furgoncino da cui fa panini per seguirci durante le due giornate. Un po' di porchetta era assolutamente necessaria prima di tornare a Stella Maris per caricare i kayak e mettersi in viaggio verso casa.

Il bilancio finale di questa due giorni è senza dubbio positivo nonostante abbiamo ancora una volta dovuto rinunciare ad una giornata in mare. Questa cosa un po' mi perseguita e forse è Nettuno che si vendica così per aver passato anni ed anni a non sopportare il mare.

L'invito rivolto allo staff di Winterkayak è stato ovviamente quello di venirci a trovare sul Lario, ovviamente in un periodo molto winter, magari per il prossimo Cimento Invernale.


Prime volte di questo evento:

-Primo raduno in acqua salata per Gloria
-Prima pagaiata in un'area marina protetta




 
 




 









Link Winterkayak ASD:


domenica 13 maggio 2018

1° raduno nazionale canoe d'epoca




Vittorio: canoista fluviale anni '80

Evento storico oggi sul piccolo, ma sempre incantevole, Lago di Pusiano.
La prima edizione del raduno nazionale di canoe d'epoca ed autocostruite; da un'idea di Andrea Alessandrini il quale vuole creare un punto di riferimento per i proprietari ed appassionati di canoe e kayak non proprio modernissimi o autocostruiti/modificati.
Il tutto è iniziato sabato: con la scusa di creare una piccola esposizione di barche storiche gli organizzatori hanno iniziato il lavoro di catalogazione e raccolta dati (anche immagini) di tutte le canoe d'epoca presenti. Questa iniziativa è l'embrione di quello che vuole essere una specie di registro italiano della canoa storica.
Lodevole iniziativa.

Oggi, nonostante il cielo minaccioso e le previsioni per nulla incoraggianti, ci siamo ritrovati in più di 50 al lido di Casletto. Qualche canoa storica (sopratutto ASA ovviamente), qualcosa di autocostruito (parecchie, splendide, canadesi in legno) ed anche qualcuno – come me – con kayak moderni.
il kayak in bottiglie
Da segnalare la presenza di una canoa, forse più una zattera, costruita con circa 180 bottiglie di plastica vuote legate assieme con nastro adesivo e corde in un sottile telaio di bambù. Kayak per altro completo di timoneria perfettamente funzionante.

Imbarco alla spicciolata: in primao piano C2 decisamente vintage

In tarda mattinata abbiamo effettuato il giro del lago in senso orario ed al ritorno ci siamo fermati a godere dell'improvviso bel tempo perdendoci in chicchere e tirando così metà pomeriggio quando ci siamo dileguati tutti poco prima che arrivasse il tanto annunciato temporale.

Un raduno diverso, senza dubbio particolare, già solo per il fatto di potersi confrontare direttamente con persone che vivono la pagaia in maniera estremamente diversa: dal kayaker da mare super tecnico a chi discende impetuosi torrenti passando per i velocisti delle specialità olimpioniche fino a chi passa mesi a piallare e lavorare legni pregiati per assemblare la sua barca.

Mi ha fatto anche parecchio piacere vedere che chi ha scoperto oggi il Lago di Pusiano ne è stato positivamente impressionato. Molti i canoisti che senza questo evento mai sarebbero venuti fin qui a pagaiare in questo piccolo bacino brianzolo ma che si sono ripromessi di tornate con le piante in piena fioritura o coi colori caldi dell'autunno.

una delle non poche canadesi in legno che hanno attirato l'attenzione di molti

prua di un kayak mare in legno




La Pocket Canyon a casa

foto Luca Cattaneo Non vedevo l'ora di mettere in acqua la mia nuova Pocket Canyon . Certo, non è stato un primo varo dato che l’avevo g...